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  • Minimalismo d’ altri  tempi : Semplicità e Saggezza

    Minimalismo d’ altri tempi : Semplicità e Saggezza

    Gli anni vissuti dai nostri anziani rappresentano un tesoro di saggezza sulla semplicità e su cosa significhi veramente vivere in modo essenziale per per tutta la vita.
    Le generazioni che hanno vissuto il dopoguerra, hanno fatto i conti con la scarsità , avevano poco, ma quel poco doveva bastare. Pian piano diventa uno stile di vita anche quando, negli anni ’60 e ’70, l’Italia ha vissuto il “boom economico” e il consumismo.

    Il rapporto con gli oggetti materiali e la saggezza finanziaria

    Negli anni del Boom, gli oggetti acquistati sono stati apprezzati per quello che dovevano servire : auto, televisore, frigorifero , macchina da cucire ,libreria , fotografie stampate, utensili da cucina … C’era però la consapevolezza che ogni oggetto richiede soldi ed energia: per acquistarlo, mantenerlo, ripararlo e, alla fine demolirlo. Questa consapevolezza portava sempre a riflettere attentamente prima di procedere con un acquisto.

    Il risparmio è stato una costante, non per accumulare ricchezza, ma per non dover dipendere da altri. I principi finanziari di base erano: evitare acquisti a credito per cose superflue; mettere da parte qualcosa ogni mese, anche quando sembrava impossibile; riparare gli oggetti invece di sostituirli; distinguere chiaramente tra desideri momentanei e reali necessità.

    Grazie a questa prudenza finanziaria per molti è stato possibile affrontare la vita e la vecchiaia con serenità, senza rappresentare un peso economico per gli altri.

    L’alimentazione semplice

    L’alimentazione che seguita per tutta la vita corrispondeva a quella che oggi viene chiamata “dieta mediterranea”, ma che in passato è stato semplicemente il modo naturale di nutrirsi: per chi non viveva in centro città erano verdure dal proprio orto, raccolte poco prima di essere cucinate; legumi consumati quasi quotidianamente; carne come ingrediente occasionale, non come protagonista dei pasti; dolci fatti in casa riservati alle occasioni speciali; olio d’oliva come unico condimento.
    Non si seguivano diete alla moda e non si acquistavano integratori. Il cibo semplice, non processato, rappresentava la medicina quotidiana, contribuendo significativamente all’aumento della longevità.

    La gestione del tempo

    La semplicità permetteva di usare più saggiamente il dono del tempo. Vivere semplicemente significava avere il tempo di leggere, godersi la natura, la casa, il cibo.

    Inoltre non avere social media e non possedere centinaia di contatti telefonici, rendeva possibile coltivare relazioni autentiche con i propri familiari e curare le amicizie più profonde.

    Insegnamenti per chi desidera semplificare

    Iniziare gradualmente, senza rivoluzionare tutto in un solo giorno, ponendosi domande su ciò che ci circonda.
    Ascoltare gli anziani, depositari di conoscenze preziose sulla vita essenziale.
    Apprendere abilità pratiche come cucinare, coltivare, riparare e creare, per raggiungere maggiore autonomia.
    Disconnettersi ogni tanto dal mondo digitale, stabilendo limiti al suo utilizzo.
    Trovare gioia nelle piccole cose: un tramonto, una tazza di tè, una conversazione sincera …

    Non si rimpiangerà mai di non aver acquistato abbastanza oggetti o di non aver lavorato un numero sufficiente di ore. I rimpianti riguardano il tempo non trascorso con le persone care, i rischi non affrontati, l’autenticità sacrificata per convenienza sociale.

    Conclusione

    La vita vera risiede nell’avere esattamente ciò di cui si ha bisogno, niente di più e niente di meno.
    La semplicità diventa così una forma di libertà e ricchezza.